Attivo Il Sistema Antibufale Di Facebook

Attivo Il Sistema Antibufale Di Facebook

Il nuovo sistema contro le fake news è attivo ed ha già segnalato una notizia falsa
Il nuovo nemico del web, almeno da un po’ di tempo a questa parte, è il vizio di far circolare fake news – bufale, per dirlo all’italiana – sui social network.
In verità la circolazione dei link fake sui social è una realtà ben più vecchia del risveglio di coscienza che si sta verificando negli ultimi tempi, ma prima o poi bisognava pur cominciare.

Facebook ha da poco deciso di introdurre una sorta di bollino rosso per segnalare le notizie bufala agli utenti, ed ha fatto un paio di giorni fa la sua prima vittima: un articolo del Seattle Tribune secondo cui un dispositivo android appartenente a Donald Trump avrebbe causato una fuga di notizie dalla Casa Bianca. La notizia è ancora in circolazione sul social, quindi è possibile ritrovarsela nel newsfeed, ma ogni link che la riporta è accompagnato da un triangolino rosso che avvisa i lettori della sua scarsa affidabilità in quanto contestata (debated in Inglese). Una vittoria contro la disinformazione? Non esattamente. Vediamo perché.

Come funziona il sistema anti-bufala?
In base alla segnalazione degli utenti o ad un controllo generico da parte dello stesso social network, le notizie non ritenute affidabili vengono sottoposte a fact-checking da parte di due associazioni (nello specifico Snopes.com e PolitiFact) che hanno accettato di collaborare con Facebook per questo specifico sevizio.
Il problema nasce proprio dalla natura delle segnalazioni. Il Seattle Tribune, infatti, non è una vera testata giornalistica ma un portale satirico, come tanti altri in Italia (Lercio su tutti). Di conseguenza non si può definire la notizia su Trump una bufala poiché il suo intento non era informativo ma espressamente parodistico.
Bisognerà, quindi, fare attenzione alla natura delle testate che pubblicano gli articoli prima di segnalarle. Lo stesso Zuckerberg ha dichiarato che il sistema anti bufala si focalizzerà soprattutto sulle testate giornalistiche ufficiali per evitare problemi di questo tipo.
E l’Italia? A quanto pare il sistema sarà implementato soltanto verso la fine del 2017. Per quest’anno, quindi, dovremo continuare ad affidarci al nostro buon senso.

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