Penguin 4: L’algoritmo Google In Tempo Reale

Penguin 4: L’algoritmo Google In Tempo Reale

Google Penguin 4: il nuovo algoritmo di Google
In questi ultimi giorni abbiamo assistito alla diffusione di una novità introdotta dal più famoso motore di ricerca: stiamo parlando di Google Penguin 4, il nuovo algoritmo di Google.
Con questo nuovo aggiornamento, si potrà ottenere un monitoraggio in tempo reale dei dati ricavati dalle ricerche che vengono effettuate quotidianamente dagli utenti su Google. Ogni cambiamento sarà, quindi, visibile in maniera molto veloce, quasi immediata, dopo aver scansionato ogni pagina della ricerca.
Ma cos’è Penguin?
Google Penguin è un algoritmo introdotto da Google al fine di andare a colpire tutte le attività che vengono definite Black Hat SEO. I siti che mettono in atto queste strategie vanno ad utilizzare tecniche “scorrette” finalizzate a migliorare il loro posizionamento, e lo fanno attraverso il link building. Ciò significa che i link che puntano ad un determinato sito per accrescere la sua autorevolezza, se generati da attività di Black Hat SEO, non sono spontanei. Penguin nasce proprio con l’intento di contrastare questa tendenza, andando a reperire e di conseguenza penalizzare tutti i link giudicati non spontanei.
Cosa cambia con Google Penguin 4?
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Il cambiamento degli algoritmi di Google è molto frequente nel corso dell’anno, poiché il motore di ricerca punta a perfezionare le tecniche utilizzate per adeguarsi alle richieste fatte dagli utenti ogni giorno. L’aggiornamento di Google Penguin 4, però, ha qualcosa di particolare. Con questa novità, infatti, i dati monitorati dall’algoritmo subiscono un aggiornamento real time, e ogni cambiamento sarà visibile in un tempo sempre più veloce ed immediato alla scansione successiva della pagina.
L’aggiornamento in tempo reale è molto importante in quanto, se ad esempio un sito si trova in una situazione di penalizzazione a causa di link non spontanei che puntano alle sue pagine, con una nuova scansione si può ottenere un’immediata reindicizzazione della pagina, nel momento in cui quest’ultima è stata ripulita da tutti i link di spam non spontanei. Precedentemente, invece, erano necessari tempi molto lunghi per uscire da una “lista nera” di siti colpiti da Black Hat SEO.
L’aggiornamento di Penguin è stato dettato dalla continua evoluzione del sistema dei motori di ricerca. Essi, Google fra tutti, si sono posti l’obiettivo di rendere sempre più mirata ed efficace l’esperienza degli utenti. A cambiare, di conseguenza, è tutto l’insieme delle attività di SEO, che stanno diventando sempre più complesse rispetto al passato. Oggi, infatti, non basta più aumentare i backlink al proprio sito ed inserire i meta tag adatti, ma bisogna curare i contenuti delle proprie pagine dal punto di vista semantico.

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